Quelle sere al Valentino – La canzone torinese e piemontese
Dall’antico repertorio popolare a Paolo Conte, dai trovatori medievali a Buscaglione, attraverso la grande epopea sabaudo-risorgimentale, la piemontesità si è soprattutto espressa attraverso la musica, e in particolare la canzone.
Nei secoli il fenomeno evolve e si urbanizza. In epoca più recente, con l’avvento del 78 giri, della radio e dello spettacolo in senso moderno (café-chantant, tabarin, rivista), Torino è la capitale di un irripetibile rinascimento musicale. Sono gli anni ruggenti della Fonit-Cetra, dell’Eiar, di Angelini e Barzizza. Poi il Cantacronache, i cantautori, il recupero “colto” del folk…
Questo libro, se certo non può esaurire una materia tanto eterogenea e vasta, offre un rapido excursus su un universo artistico e storico in continuo fermento. Che, per orizzonti e valori, non può ridursi a dimensioni urbane o regionali, ma coinvolge l’insieme della vicenda italiana.
2005, pp. 79
12,35€
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