I monti sono vecchi. Archeologia del paesaggio dal Turchino alla Magra
U munti sun eggi (i monti sono vecchi), rispose nel 1879 un contadino del genovesato per spiegarne la nudità ad una domanda dell’Inchiesta agraria e sulle condizioni della classe agricola in Italia, voluta dal deputato Agostino Bertani, che da medico garibaldino aveva inutilmente curato le ferite di Goffredo Mameli durante la Repubblica Romana. Emilio Sereni, studioso enciclopedico, partigiano, membro del Comitato Insurrezionale con Pertini e Valiani, ministro dei primi due governi De Gasperi, fondatore della Storia del Paesaggio Agrario, notò la frase nel X volume degli Atti e la riportò nel suo Terra Nuova e Buoi Rossi, dedicata alla storia del Debbio.
Trent’anni di archeologia dell’Appennino ligure si condensano in questo libro per discutere le molteplici attività umane che intrecciandosi nel corso dei millenni con i processi della natura hanno costruito il paesaggio ligure. Si focalizza in particolare la cronologia “alta” ed il contesto ambientale del sistema agro-silvo-pastorale che affonda le sue radici fino agli ultimi cacciatori-raccoglitori di 10.000 anni fa ed è pervenuto fino a forse tre generazioni or sono. Un sistema che con perizia ed efficacia ha utilizzato il fuoco quale potente strumento di gestione delle risorse ambientali, da quelle minerarie a quelle vegetali, animali, pedologiche e paesaggistiche.


