San Teodoro San Vincenzo
Sestiere di San Teodoro. Così ebbe a descriverlo il Casalis nel 1841. “… Il sestiere ebbe il nome dal santo titolare della sua parrocchia principale. A mezzodì ha il porto; al nord-est la valle di Polcevera, s’entra in questo sestiere per la porta della Lanterna, per quella degli Angeli, per quella di Granarolo. E siccome è questo il lato della città che comunica con Torino, colla Lombardia e la Francia, non è mestieri dire questa essere la parte di Genova, dove in maggior numero concorrono cocchi, vetture, carri e giumenti. Ad onta di questi vantaggi il sestiere è scarso di popolazione; e per esservi poche le case, pochissime le botteghe; e perché gran parte della superficie è in ripidi burroni, dove cresce soltanto dell’erba che in maggio rallegra gli occhi dei genovesi che mirano quelle aspre rive coperte di un tappeto verdeggiante e smaltato di colori. Nel 1837 erano in questo sestiere 7050 abitanti in case 527.
Sestiere di San Vincenzo. Nacque come un prolungamento verso levante della città, afflitta da una pressante crescita demografica. Una città pressoché priva di spazi aperti e pianeggianti… partì dalle antiche mura trecentesche per svilupparsi lentamente fuori dalle vecchie porte della città giungendo alla parte destra del Bisagno.
2021, pp.114
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