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Il pianoforte meccanico del XX secolo e oltre. Appunti di studio.

La prima volta in cui appare una composizione per pianoforte meccanico è il 1906. Il manoscritto è solo teorico e non fu mai trasportato su cilindro o striscia di carta perforata: si tratta di “Fur die pianola” di Ferruccio Busoni, che fu il primo a teorizzare e scrivere degli appunti destinati ad essere trasferiti su pianoforte meccanico, apparso pochi anni prima del cadere del secolo XIX.
Era il cosiddetto player piano, che grande diffusione ebbe in area britannica, uno strumento a basso costo e di non elevate pretese, pur avendo piena dignità di strumento musicale autonomo. Il piano meccanico suscitò interesse per i primi trentanni del XX secolo da parte di compositori importanti, perché era in grado di superare i limiti imposti dalle dieci dita, essendo il rullo perforato non già in connessione con l’opera scritta, bensì perché (con l’ausilio della macchina) poteva programmare l’azionamento simultaneo di un gran numero di tasti.

2019, pp. 172, immagini b/n

12,25

COD: ISBN: 978-88-5503-018-2 Categorie: , Tag:

Autore

Latanza Antonio

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