Maschere e volti. Sfide teatrali e scelte di vita raccontate dai protagonisti della scena.

“Oggi tutti gli spettacoli sono virtuali: in televisione, al cinema, sui tablet. Non ci troviamo mai davanti delle persone, ma degli schermi. Il teatro è l’unico luogo dove ci si guarda ancora in faccia e ci si parla. Anche quando il pubblico tace, si crea un dialogo muto fra platea e palcoscenico. Se c’è attenzione, gli attori lo sentono subito e ne sono galvanizzati. Se il pubblico sbadiglia ed è distratto, anche gli attori si distraggono e si avviliscono. È uno scambio di emozioni, o di disappunto, che resta fortissimo anche se non si tirano uova o pomodori, come un tempo, per manifestare il dissenso.”
(Prefazione – Dacia Maraini)

2018, pp. 214