Il tempo imperfetto
Inseguire una cognizione del tempo è come tentare di trattenere un pugno di sabbia. Sfugge, da ogni lato, in ogni direzione. Molte volte si è tentato di chiuderlo in una definizione, ma ne è sempre sgusciato via, disperdendosi.
Del tempo molto si può dire, ma tutto resta soggettivo, legato ad una percezione istantanea e personale, che, un attimo dopo essere stata pronunciata, è già sconfitta. Ed è questo che sperimentano i diciassette racconti de “Il tempo imperfetto”: un sentire al di fuori della misura, un oltraggio all’illusione di un reale che è meno corporeo del sogno. La zia Fé, che ha scelto quella precisa notte per morire; Ofelia Mas, che si alza una mattina e organizza le sue nozze; l’impiegato che scende il primo gradino della scala a chiocciola; i due amanti che festeggiano l’anniversario di un dolore; Anita, che vive con un coltello nel cuore; l’uomo che accetta l’eredità di un altro sé stesso; e molti altri personaggi, che scelgono per sé un tempo interno, che sia solo loro, un tempo “imperfetto”, in cui sciogliere i nodi del previsto e del prevedibile. Uno sguardo che si apre sull’istante e sulle infinite possibilità offerte dalla sua imperfezione.
2022, pp. 106
12,25€
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