Genova nel Risorgimento (pensiero e azione)
“…L’esercito austriaco riuscì infine a prendere la Bocchetta, via d’accesso alla città di Genova e le truppe Francesi non poterono far altro che rinchiudersi nella capitale della Liguria, mentre l’esercito della Coalizione anti-francese si preparava all’assedio che fu di terra e di mare come comportava una città di notevole importanza marittima, nonostante la sua fase di avanzata decadenza che l’insistente guerra in corso contribuiva ad aumentare.
Le truppe francesi erano guidate dal Generale André Massena, fedelissimo di Napoleone e formate da circa “diciassettemila uomini ed i loro nemici da trentamila. Gli Inglesi, comandati dall’ammiraglio Keith erano pronti a bombardare Genova. Il 30 aprile, mentre i Britannici già sparavano con i cannoni dalle loro navi sulla città, gli Austriaci scendendo dal Monte Fasce, cacciarono i francesi dal Forte dei Ratti, occupandolo e cinsero d’assedio il Forte Richelieu.
L’obbiettivo tattico era di attaccare la Porta Romana ed infatti riuscirono ad avvicinarsi a San Martino d’Albaro. Dall’altra parte della città i Francesi perdevano le posizioni dei Due Fratelli e i Coalizzati si ponevano all’assedio delle fortezze dello Sperone e del Forte Diamente, dove per dovere di cronaca combattè anche Ugo Foscolo.
Massena capì che doveva cercare di forzare l’assedio e tentare il tutto per tutto.”
2024, pp.208
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