Gabriele D’Annunzio il “genovese”
Gabriele d’Annunzio dichiara di volersi firmare “genovese”: ciò offre lo spunto per soffermarsi sui rapporti del poeta con Genova e con l’élite intellettuale ligure, in controluce a episodi importanti, inediti e talvolta scabrosi di una vita intesa come un’opera d’arte. D’Annunzio è tratteggiato con simpatia e ironia come il campione di una nazione nuova, effervescente e creativa, intenta al difficile decollo post unitario e “travolta dal trauma bellico”.
Lo si insegue a Genova dai primi soggiorni amorosi o legati all’impegno teatrale con Eleonora Duse a quelli che precedono i cinque anni di volontario esilio francese; dal ritorno trionfale del “maggio radioso”, prodromo dell’ingresso in guerra dell’Italia, fino all’epilogo stravagante e paranormale dei messaggi dall’al di là raccolti da una medium cittadina.
2010, pp. 144
15,20€
Dettagli del libro
Dimensioni | 17 × 24 cm |
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