Fragilità emerse
Con una semplice precisa pennellata un giapponese ha tracciato il cerchio della vita – ENDO -, principio>fine>principio. Ma in quel tragitto così lineare l’uomo esperimenta la propria esistenza, e, mentre la pennellata appare povera di sbavature, il percorso prevede contrasti: bello-brutto; male-bene; alto-basso; rotondo-angolare… A ognuno il suo, via via che procede.
E poi ci sono gli accidenti non cercati, tra questi la malattia, che mette in bilico le solide certezze esistenziali.
In questi racconti l’Autrice mette a fuoco le fragilità che emergono di fronte a mali diversi ed epocali; il fulcro non è una malattia a sé, ma la rappresentazione di uno scorcio di vita che in qualche modo spezza per un attimo o per sempre la “normalità”.
I personaggi rispondono all’evento con modalità differenti: gli studiosi riunendosi intorno a un tavolo; il ragazzo dai capelli rossi affidandosi alle cure della Shamana; lo zio evocando la gioia di aver trascorso parte della sua vita con Tonina.
Ma ciò che resta nel cuore degli interpreti di questa storia “nel tempo” è, da una parte un forte impulso vitale che li caratterizza, dall’altra la consapevolezza della fine.
2018, pp.98
11,30€
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