Fabbrica di fabbriche – L’impiantistica in Italia: il caso di Italimpianti
Come è nato il titolo del libro?
La “fabbrica” è un termine che oggi non si usa quasi più. Sa di un mondo passato, un po’ ottocentesco. Ricorda le masse di operai che vanno a lavorare, le ciminiere, un padrone, ambienti rumorosi, con poca luce, odori forti di sostanze lubrificanti… Oggi si chiamano imprese, aziende, capannoni, a volte uffici, ma nella memoria collettiva si è perso il significato di questo termine ancora capace di condensare in un’efficace e sintetica parola il “mondo del lavoro e della produzione”.
La fabbrica è un luogo fisico fatto di macchine tra loro posizionate in un layout, di persone tra loro organizzate e dirette da capi, di materie prime da lavorare e trasformare, di energie che muovono le macchine, di sistemi di trasporto, di uffici per vendere e comperare. Mettere tutto questo insieme e farlo funzionare non è una cosa da poco. Ma chi viene prima della fabbrica? Un’altra “fabbrica” composta da disegnatori, ingegneri, dirigenti, da uffici in cui si disegna, progetta, calcola, si comprano macchine industriali e altro. Si costruisce il fabbricato, si montano i macchinari, si avvia la produzione, a volte si istruisce il personale e poi si consegna al proprietario la nuova fabbrica perfettamente funzionante. Ecco il mestiere di Italimpianti.
2018, pp. 404, immagini b/n
19,00€