Radio Orwell – Cronache del Circolo Ricreativo Legabue
Radio Orwell non è un giallo,non è un thriller.I colpevoli e le vittime sono immediatamente riconoscibili,fin dalla prima pagina.Ci sono i cattivi,ma di quelli sono pieini i libri.I buoni sono pochi,mentre i brutti sono numerosi e tengono anche bene la scena,come ci si aspetterebbeda un buon vecchio film d’azione.Radio Orwell racconta venti anni di vicende di un paese mediterraneo, dislocato in un tempo e in un dove apparentemente simili al nostro. Vent’anni sono un periodo lungo e spesso le forme di regime che sviluppano il controllo delle opinioni hanno questo tipo di durata temporale. Qualche volta una rivoluzione popolare – il cui nome si può ispirare al “pane”,alla “giustizia”o ad altri valori gioiosamente evocativi – le mette a tacere, facendo emergere forme di democrazia più o meno efficaci. Mentre la sospirata stagione delle riforme volge ad un cupo tramonto, costituendo la trama e l’intelaiatura del libro, i protagonisti di Radio Orwell si raccontano liberamente, si abbondonano alla memoria,intrecciando le loro vite di indifferenti,di prepotenti,di vittime e di resistenti. Talora i narratori sono inermi e privi di difese,qualche volta sono vecchi formidabili guerrieri, ben protetti dalle pareti del Circolo Ricreativo Legabue.
2016, pp. 222
15,20€
Dettagli del libro
Dimensioni | 14 × 21 cm |
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