Domenico Mancinelli “Bolognese”: Il musicista nel proprio contesto e la sua presenza negli archivi di Genova

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Oggetto di questo saggio è il flautista Domenico Mancinelli, musicista operante a Bologna nella seconda metà del Settecento, ad oggi poco studiato e dunque poco conosciuto. La curiosità verso la sua figura è scaturita dalla recente donazione al Conservatorio Paganini di Genova di un importante fondo da parte del musicologo Nikolaus Delius, comprendente numerosi manoscritti di Mancinelli. Ad una prima esplorazione dei suoi spartiti, la curiosità è subito divenuta entusiasmo: la scrittura flautistica si confermava davvero interessante, al punto da farmi considerare Mancinelli, per alcuni aspetti, un vero innovatore. Mi sono orientata quindi verso una ricerca più sistematica, addentrandomi quanto possibile nel percorso di vita dell’Autore e nelle sue composizioni, e per giungere alla definizione del catalogo. Oltre che sul piano qualitativo, la ‘scoperta’ si è rivelata interessante anche sul piano dell’indagine, che ha consentito di formulare nuove ipotesi circa gli ambiti di circuitazione delle musiche, e di giungere a nuove e impensate ri-attribuzioni di alcune delle Sonate e di uno dei Concerti. Purtroppo la parola scritta non può in alcun modo evocare la musica, ma spero che questo lavoro aiuti a ‘disseppellire’ Mancinelli dall’oblio incoraggiandone l’esecuzione del repertorio.